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Più le criptovalute si diffondono, più rischiano di diventare una nuova spada di Damocle per l’ambiente. Il problema dei consumi energetici del mining sono nuovamente tornati sulle prime pagine dei giornali dopo che Elon Musk ha smesso di accettare i Bitcoin come forma di pagamento delle auto Tesla, puntando il dito contro l’enorme impatto che quella specifica valuta digitale genera sull’ecosistema. E ora sembra che le cose stiano per cambiare definitivamente nel nome di un ambiente da salvaguardare.

Lo scorso weekend si è infatti tenuto un incontro tra Musk e i principali miner di Bitcoin del nord America, da cui è emersa la necessità di costituire il Bitcoin Mining Council, un modo “per promuovere la trasparenza nell’utilizzo dell’energia e per accelerare le iniziative sulla sostenibilità a livello mondiale” – Michael Saylor, CEO di MicroStrategy.

Ho parlato con i miner Bitcoin del nord America. Si sono impegnati a pubblicare l’utilizzo attuale e pianificato delle energie rinnovabili e a chiedere ai miner di fare lo stesso“, ha scritto Musk su Twitter. Dunque ci si inizia a muovere verso un mining sostenibile, almeno sulla carta. É ciò che ora vogliono le principali associazioni che gestiscono il business, così come alcuni portatori d’interesse che nel settore hanno un peso importante (qui il riferimento va ad Elon Musk, “l’imperatore del Dogecoin”).


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Di admin