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La Russia e Google sono nuovamente ai ferri corti: il Roskomnadzor (l’ente governativo che esercita il controllo sulla rete e le comunicazioni di massa) ha dato un ultimatum di 24 ore alla sezione russa dell’azienda di Mountain View, entro cui deve provvedere alla rimozione di contenuti considerati illegali, pena una pesante multa e il rallentamento delle sue attività web in tutto il Paese.

La notizia è stata riportata da Routers, dove si apprende che il Roskomnadzor ha sottoposto più di 26.000 richieste di rimozione di contenuti che includono l’incitamento ad attività di protesta e materiale appartenente a quelle che vengono definite come organizzazioni estremiste. Oltre a ciò, il motore di ricerca sarebbe anche accusato di aver censurato dei contenuti appartenenti ai media russi, prendendo quindi una netta posizione contraria a quella governativa. Insomma, da un lato Google è accusata di non aver censurato in maniera efficace i contenuti ritenuti illegali, mentre dall’altro la si accusa di aver ostacolato la diffusione di materiale pro governativo.

Questa vicenda sta andando avanti da diverse settimane. In particolare, Google Russia aveva citato il Roskomnadzor in giudizio affinché fosse annullata la richiesta di rimozione del ban che l’azienda aveva imposto ad alcuni video YouTube appartenenti ad un canale collegato ad un imprenditore russo oggetto di sanzioni finanziarie da parte degli Stati Uniti e dell’Europa.


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Di admin