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La mobilità del futuro rappresenta la priorità per Anas (Azienda Nazionale Autonoma delle Strade), contestualmente al miglioramento della sicurezza sulle infrastrutture viarie così come dimostrano le sperimentazioni sulle barriere spartitraffico e l’adozione di sensori e fibra ottica per pesare i mezzi che transitano sui ponti. Il fil rouge è indubbiamente la tecnologia, su cui l’ente intende investire e basare le strategie per i prossimi anni.

NUOVA CONCEZIONE DI SETTORE

La sperimentazione lungo la SS51 di Alemagna nei pressi di Cortina

É l’AD di Anas Massimo Simonini a descrivere i piani – e, in generale, le intenzioni – dell’azienda per l’immediato futuro. “L’utente si colloca al centro di un sistema multi-modale, integrato, digitale e sostenibile“, spiega, e su questa nuova prospettiva di smart road (dal valore di 30 miliardi di dollari nel 2022) deve basarsi il rinnovamento del sistema infrastrutturale del nostro Paese. IoT e V2X sono ormai una realtà consolidata, pronti a garantire un maggior livello di sicurezza per tutti. E le auto a guida autonoma potranno esserlo a breve, anche in Europa: si stima che entro il 2030 il giro d’affari sia di 190 miliardi di euro, e che le auto senza conducente in giro per le strade del Vecchio Continente superino quota 4 milioni.


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Di admin