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I costruttori europei di mezzi pesanti sono al lavoro per ridurre drasticamente le emissioni inquinanti del trasporto merci su strada, per raggiunge il traguardo della neutralità carbonica entro il 2050. Da questo punto di vista, i veicoli ad emissioni zero saranno parte fondamentale di questo piano. ACEA, l’associazione europea dei costruttori, sottolinea la problematica dell’infrastruttura. I mezzi pesanti non possono certo utilizzare quella delle auto.

70 STAZIONI IN ITALIA ENTRO IL 2030

Un problema ancora più grande se parliamo dei camion Fuel Cell su cui diversi costruttori stanno lavorando. Una tecnologia che fa ancora molto discutere e su cui non tutti vogliono investire. Tuttavia, sta trovando interessanti applicazioni proprio nel settore dei mezzi pesanti. ACEA evidenzia, infatti, che dalla metà del decennio l’offerta di camion a celle a combustibile aumenterà sensibilmente e stima che per il 2030 ci saranno almeno 60.000 mezzi con questa tecnologia sulle strade europee. Tuttavia, oggi, l’infrastruttura per questi mezzi è quasi del tutto assente. Per l’associazione, dunque, questo problema deve essere affrontato con urgenza.

Per questo, ACEA chiede un intervento del mondo politico europeo per garantire una rapida espansione della rete di rifornimento dell’idrogeno nel Vecchio Continente. L’occasione potrebbe arrivare con l’imminente revisione della direttiva Alternative Fuels Infrastructure. Secondo l’associazione dovrebbe essere fissato un obiettivo di 300 stazioni per i camion Fuel Cell in Europa per il 2025. Numero che dovrebbe salire almeno a 1.000 entro il 2030.


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Di admin