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Nel corso degli ultimi anni Apple ha posto una grossa attenzione sul tema della privacy, evidenziando come la tutela dei dati dei suoi utenti sia uno degli aspetti centrali all’interno di ogni prodotto o servizio lanciato. Sebbene l’impegno posto dalla casa di Cupertino in questo ambito sia innegabile, sembra che l’azienda debba fare i conti con una sorta di doppio standard che viene applicato alla questione privacy: da un lato troviamo le posizioni intransigenti e a tutela del consumatore – che di recente l’hanno portata ad uno scontro frontale con Facebook – applicate al mercato occidentale, mentre dall’altro troviamo quelle più morbide e accondiscendenti nei confronti del mercato cinese e dei suoi organismi di controllo.

Un nuovo report del New York Times, infatti, svela come la casa di Cupertino potrebbe aver accettato accordi con le autorità cinesi che avrebbero portato tutti i dati degli utenti Apple in Cina sotto il diretto controllo del governo locale. Questo faciliterebbe il processo di censura e controllo messo in atto nel Paese, dal momento che tutte le informazioni dei cittadini sarebbero completamente accessibili dal governo in base alle leggi in vigore.

La questione è quanto mai spinosa, dal momento che da un lato Apple non sta facendo altro che adeguarsi alle leggi locali al fine di poter operare nel mercato cinese, ma dall’altro questa posizione stride in maniera molto forte con i principi che caratterizzano la narrazione dell’azienda portata avanti in occidente.


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Di admin