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Biden ha cancellato l’ordine esecutivo di Donald Trump che modificava la sezione 230 del Communication Decency Act. L’ordine 13925 del 28 maggio 2020 “Prevenzione della censura online” era stato fortemente voluto dall’allora Presidente degli Stati Uniti per togliere ai social network la facoltà di cancellare post etichettati come “falsi o fuorvianti”. Una decisione presa in nome della protezione della libertà di parola, a suo dire messa in pericolo dal monopolio dei social media.

La revoca è un chiaro segnale del cambio di rotta voluto dalla nuova Amministrazione: le autorità federali non potranno dunque ritenere responsabili Twitter, Facebook o Google di censura nei casi in cui le piattaforme stesse decidano di limitare o censurare del tutto contenuti pubblicati dagli utenti in quanto ritenuti pericolosi, falsi o fuorvianti.

Trump ha sempre avuto un rapporto particolare con i social, soprattutto con Twitter, utilizzato quasi maniacalmente per condividere con il popolo americano ogni pensiero e decisione (ricordate i 142 tweet pubblicati in un giorno solo?). Spesso però i contenuti hanno superato i limiti, trasformandosi in notizie fuorvianti ed estremiste che i social media hanno più volte etichettato come false. Tant’è che prima della firma dell’esecutivo del maggio scorso il Presidente aveva minacciato addirittura la chiusura di tutte le piattaforme. Situazione che poi è degenerata durante la pandemia e, ancor di più, nel periodo di campagna elettorale.


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Di admin