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Nella vetrina delle proposte elettriche da qualche anno fa capolino un piccolo quadriciclo leggero che è riuscito a conquistare anche i più scettici e si sta affacciando in numero sempre maggiore sulle strade delle grandi città, ma non solo.

Si chiama Birò, è tutto italiano (l’azienda che lo produce dal 2008, Estrima, è di Pordenone) ma apprezzato anche all’estero, è molto compatto ed è equiparabile, a seconda delle versioni, a uno scooter di cilindrata 50cc (con velocità massima di 45 km/h) e 125 cc (che arriva quindi fino a 60 km/h). Nel primo caso, si parte dai 14 anni d’età per poterlo guidare, rigorosamente con patente AM, l’ex patentino per ciclomotori.

Partiamo subito dal suo intento. Il Birò non è solo una semplice microcar elettrica: è un “personal commuter” su quattro ruote, come fa figo chiamarlo, che si confà al pendolarismo di prossimità e agli spostamenti scansa-traffico nelle città. Per dare un twist a una pallosissima quotidianità da pandemia, io e Gabriele, ribelli veri, lo abbiamo voluto portare allo stremo per una gita fuori porta (avvertenza: non rifatelo a casa).


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Di admin