CONDIVIDI:

Alla fine hanno vinto gli hacker di DarkSide, gruppo che secondo le ricostruzioni dell’FBI è di origine russa, ottenendo ciò che volevano e cioè il pagamento di un’importante somma in denaro per il riscatto dei dati sottratti a Colonial Pipeline nel corso del grave attacco ransomware registrato il 7 maggio.

La pressione economica e politica si stava facendo insopportabile, e così nonostante Colonial Pipeline inizialmente non fosse intenzionata ad assecondare le richieste degli hacker, ha dovuto cedere. Il pagamento ammonterebbe a 75 Bitcoin, l’equivalente di quasi 5 milioni di dollari, e sarebbe stato versato in criptovalute per garantire la non tracciabilità della somma. Una volta incassato il bottino, DarkSide avrebbe fornito alla società americana uno strumento di decrittazione per recuperare i dati rubati e poter così ripristinare la piena operatività degli oleodotti: nei prossimi giorni quindi l’allarme dovrebbe rientrare e la situazione tornare a normalizzarsi.

CRISI NAZIONALE

L’evento ha portato ad una crisi su scala nazionale dal momento che ad essere colpita è stata la più importante rete di oleodotti a stelle e strisce, che si estende dal Texas al New Jersey ed è responsabile del rifornimento di quasi la metà del carburante per i trasporti lungo la costa atlantica.


CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE

Di admin