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Che AMD stia attraversando uno dei suoi periodi migliori non è certo una novità. Spinta dal successo maturato in questi anni dall’architettura CPU Zen, l’azienda di Sunnyvale ha fatto segnare un Q1 2021 da record e questo nonostante la crisi legata alla carenza di componenti che, in realtà, è molto sentita non solo dagli utenti ma anche dallo stesso produttore. Il primo trimestre dell’anno solitamente è quello meno brillante per questo settore, tuttavia AMD è riuscita a “concretizzare” in modo importante la sua produzione, focalizzandosi in particolare sui prodotti di fascia alta che, inevitabilmente, hanno impattato positivamente sul fatturato.

In questo contesto, la possibilità di contare su fonderie proprie ha permesso invece a Intel di contenere i danni, garantendo in primis una concreta disponibilità dei prodotti e riuscendo con gli ultimi processori serie Core (desktop e mobile) a rosicare piccole quote soprattutto nel segmento di fascia media e bassa.

Aspettando con interesse i dati che arriveranno alla fine di questo secondo trimestre, l’ultimo report di Mercury Research sottolinea un ulteriore e importante dato che riguarda il mercato dei processori server. AMD infatti ha fatto segnare i migliori risultati dal 2016, guadagnando sul competitor una quota quantificata nell’1,8%. Sembrerebbe un risultato di poco conto, tuttavia va detto che nel settore server le variazioni di market share sono solitamente minime, lasciando intuire che dopo il mercato PC consumer AMD stia ora scalando quello delle CPU server.


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Di admin