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Di Microsoft Defender abbiamo parlato di recente riguardo la lotta contro il cryptojacking messa in atto dall’azienda di Redmond in collaborazione con Intel attraverso l’impiego della tecnologia TDT basata sul machine learning. Ora l’antivirus proprietario torna agli onori della cronaca per questioni meno lodevoli, anche se non particolarmente gravi. Fastidiose, però, sì.

É stato scoperto infatti che Defender crea automaticamente una cartella nascosta all’interno del nostro PC riempiendola sistematicamente con file spazzatura: e visto che l’utente nemmeno sa dell’esistenza di questo folder, né dove possa essersi insinuato nei meandri del software, figuriamoci se è consapevole del fatto che, con il passare del tempo, la cartella continua a riempirsi, e a riempirsi ancora di più, fino a raggiungere potenzialmente dimensioni importanti. Meglio, ingombranti.

Nulla di grave, pare. Non si tratta di un malware (sarebbe curioso che un antivirus producesse un malware, ma ormai tutto è possibile), né di un qualcosa che mini in alcun modo la sicurezza dell’utente. É però vero che la sua pericolosità sta nel fatto che una cartella contenente centinaia di migliaia di file hash MD5 – ciascuno da pochi KB ma che nel complesso potrebbe arrivare anche a diversi gigabyte (30, nel caso di un utente) – può rallentare il sistema operativo, andando ad occupare gran parte dello spazio di archiviazione rendendo di conseguenza il PC del tutto inefficiente. Anche l’attività di backup potrebbe essere compromessa, poiché andrebbe a scansionare migliaia di file inutili.


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Di admin