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Brutto da dire, ma è la realtà: Amazon deve ringraziare anche l’emergenza sanitaria per i risultati finanziari degli ultimi trimestri – stesso vale per i bilanci di altri colossi del tech che registrano guadagni stellari. I dati del Q1 2021 (concluso il 31 marzo scorso) lo confermano: i ricavi sono stati pari a 108,5 miliardi di dollari e sono aumentati del 44% su base annua, vale a dire rispetto a quel primo trimestre 2020 in cui lo spettro della pandemia iniziava ad aleggiare in maniera minacciosa anche al di fuori dei confini della Cina dove tutto è nato.

Anche gli utili sono letteralmente esplosi su base annua: 8,1 miliardi di dollari (utile per azione diluito pari a 15,79 dollari) a fronte dei 2,5 miliardi del primo trimestre del 2020. In breve continua la scia positiva che era evidente alla fine dello scorso anno: la pandemia ha evidentemente cambiato lo stile di vita di molti, trasformando l’acquisto di beni su Amazon da circostanza più o meno occasionale ad abitudine sempre più consolidata.

NON SOLO E-COMMERCE: GLI AWS MACINANO UTILI

È però riduttivo ricondurre solo alla vendita dei beni tramite lo store di Amazon le ragioni del successo: pur non rientrando nell’orizzonte dell’utente finale, gli AWS (Amazon Web Services), vale a dire l’offerta dei servizi cloud, rappresentano un pilastro fondamentale del bilancio: nell’ultimo trimestre le attività riconducibili a questo settore hanno generato un utile operativo di 4,16 miliardi di dollari (era di 3,07 miliardi di dollari nello stesso periodo dello scorso anno).


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Di admin