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Quando guardiamo su, verso le stelle, un po’ come Leopardi di fronte alla siepe ci figuriamo un deserto buio fatto di interminati spazi e sovrumani silenzi: ma la situazione è un po’ diversa se prima di inoltrarci negli abissi siderali ci soffermiamo invece nelle immediatezze dell’orbita terrestre, dove lo scenario comincia a farsi veramente affollato.

Non solo c’è un’ abbondanza di satelliti, ma anche e soprattutto della cosiddetta space junk, la spazzatura spaziale costituita da tutti quei detriti che restando in orbita costituiscono una minaccia sempre crescente: lo scorso settembre l’ISS (ovvero la Stazione Spaziale Internazionale) è stata costretta ad un manovra d’emergenza proprio per evitare un impatto che si sarebbe potuto rivelare rovinoso. E infatti ad ottobre l’ESA (European Space Agency) è tornata a farsi sentire, esprimendo tutta la propria preoccupazione per il tema.

Tra le soluzioni possibili in passato erano già stati valutati raggi laser e arpioni: ora dalla Cina arriva invece un robot dotato di una rete capace così prima di intercettare i detriti, e poi di distruggerli bruciandoli col proprio sistema di propulsione elettrica. Ad aver messo a punto il progetto è stata Origin Space, start-up con sede a Shenzen: il robot, che si chiama NEO-01, è un primo prototipo ed è stato lanciato nell’orbita terrestre bassa martedì, assieme a nove satelliti portati nello spazio da un razzo Long March-6.


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Di admin