A novembre dello scorso anno, Apple è stata sanzionata dall’Antitrust italiano con una multa da 10 milioni di euro per pratiche commerciali ingannevoli e aggressive relative a due specifici comportamenti: messaggi pubblicitari in cui si sottolineava la resistenza all’acqua di alcuni modelli di iPhone e il rifiuto di riparare in garanzia gli iPhone danneggiati dal contatto con liquidi.
Questo provvedimento è stato anche citato in una nuova causa intentata contro Apple presso un tribunale distrettuale degli Stati Uniti a New York, in un tentativo di class action in cui viene contestata l’eccessiva capacità di resistenza all’acqua di iPhone nelle comunicazioni commerciali. L’accusa è quella di aver violato lo statuto sulla protezione dei consumatori.
La querelante Antoinette Smith, per conto anche “di tutte le altre persone che si trovano in una situazione simile”, ha puntato il dito proprio contro la resistenza all’acqua degli iPhone che verrebbero “insufficientemente qualificati da clausole di esclusione di responsabilità scritte in piccolo”.