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Google richiama i suoi dipendenti, invitandoli a tornare a lavorare in presenza entro questo mese. L’azienda di Mountain View intende dunque bruciare le tappe dopo i falliti tentativi di riapertura dello scorso anno, anche se ci sarà tempo – come previsto – fino a settembre per completare il passaggio dallo smart working all’attività in presenza. Insomma, chi ad aprile vorrà lavorare in ufficio avrà la facoltà di farlo, senza obblighi e nel massimo rispetto delle norme sanitarie. Chi invece preferirà restare a casa, sarà libero di continuare l’attività da remoto ancora per cinque mesi.

É indubbio che una grande spinta a questo nuovo cambio di strategia venga data dalla massiccia campagna vaccinale in corso negli Stati Uniti, uno dei Paesi più martoriati dalla pandemia. Essere vaccinati, tuttavia, non è obbligatorio per poter tornare in ufficio (anche se consigliato): sarà sufficiente indossare sempre la mascherina, mantenere il distanziamento sociale, tenere sempre informata l’azienda sulle proprie condizioni fisiche tramite questionari e cambiare un po’ le abitudini. “Nulla sarà come prima”, viene detto: gli uffici saranno modificati, e anche i movimenti del personale all’interno degli edifici subiranno cambiamenti per evitare assembramenti e per garantire il massimo livello di sicurezza.

“Dobbiamo restare attenti per prevenire una nuova ondata del virus”, scrive Fionna Cicconi – SVP e Chief People Officer di Google – in una mail ai dipendenti. “Sono felice di dire che è probabile che a partire da aprile inizieremo ad accogliere i Googler in alcuni dei nostri uffici statunitensi su base volontaria”.


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Di admin