Gli astronauti ospitati all’interno della ISS hanno vissuto alcuni momenti di agitazione. La capsula Crew Dragon Resilience attraccata alla stazione orbitante dallo scorso mese di novembre ha infatti lanciato diversi segnali di allarme che hanno richiesto immediate verifiche da parte sia dell’equipaggio, sia del personale NASA.
I messaggi di emergenza indicavano la presenza di fuoco a bordo e di depressurizzazione, tutti rivelatisi poi fortunatamente falsi e generati da un errore di una delle unità di alimentazione della capsula stessa. Una verifica manuale dei dati da parte degli astronauti ha fatto rientrare l’allarme, a dimostrazione che si trattava di una lettura scorretta del sistema. In particolare, si era trattato di un Single-event upset (SEU) che ha interessato la porta di accesso di Crew Dragon alla ISS, causando il reset di un processore il quale a sua volta ha inviato dati che l’equipaggio ha interpretato come messaggi di malfunzionamento.
L’attracco di Resilience alla Stazione Spaziale Internazionale è avvenuto lo scorso novembre con la storica missione Crew-1, la prima partita dal suolo americano dal 2011 (allora era stata la missione STS-135, l’ultima dello Space Shuttle). Vero che in precedenza era stata completata la Demo-2, ma “tecnicamente” si era trattato di una missione test.