Il canale di Suez è bloccato da martedì scorso a causa di una gigantesca nave container arenatasi diagonalmente a causa delle forti tempeste di sabbia che quel giorno imperversavano nel deserto adiacente. Leth Agencies, che si occupa della gestione dell’alveo artificiale egiziano, ha comunicato che al momento sarebbero 156 le navi in attesa di passare una volta che il blocco sarà rimosso.
La nave container Ever Given batte bandiera panamense ed è di proprietà dell’armatore giapponese Shoei Kisen Kaisha, che più volte in queste ore si è pubblicamente scusato dell’accaduto, rammaricato per aver generato “grande preoccupazione alle navi presenti nel canale di Suez e a quelle che hanno intenzione di attraversarlo“. Fortunatamente non ci sono feriti, né si registrano perdite di carburante in acqua. La navigazione resta sospesa, in attesa che si riesca a disincagliare il portacontainer.
Non si tratta di un’operazione semplice, tutt’altro: si sta utilizzando la gigantesca draga Mashour, dotata di due pompe ciascuna da 5.400 kilowatt, ma al momento non sembra bastare per spostare un mostro da 400 metri di lunghezza, 60 di larghezza e 200.000 tonnellate di peso (con 20.000 container a bordo). É venuta in aiuto anche Smit Salvage, nota per aver recuperato la nave Costa Concordia naufragata davanti all’Isola del Giglio nel 2012. La proprietà olandese della società specializzata ha affermato che potrebbero volerci addirittura settimane per far tornare la situazione alla normalità.