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5 milioni di euro, questa è la multa che ha ricevuto Autostrade per l’Italia S.p.A. (ASPI) da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM). La sanzione arriva al termine di un’istruttoria che era stata avviata nel 2020. Il motivo? ASPI non è intervenuta per adeguare o ridurre il pedaggio dei tratti della rete autostradale fortemente rallentati da lavori di manutenzione. Inoltre, i rimborsi sarebbero stati concessi solo in pochi casi e senza informare adeguatamente i viaggiatori.

La società non ha adeguato né ridotto il pedaggio nei tratti in cui si registrano critiche e persistenti condizioni di fruibilità del servizio autostradale con lunghe code e tempi di percorrenza elevati, causati dalle gravi carenze da parte della società nella gestione e nella manutenzione delle infrastrutture che hanno richiesto interventi straordinari per la messa in sicurezza.

IL CONTENUTO DELL’ISTRUTTORIA

Più nello specifico, l’istruttoria ha accertato una pratica commerciale scorretta su alcune condotte attuate sulle autostrade A/16 Napoli-Canosa, A/14 Bologna-Taranto, A/26 Genova Voltri-Gravellona Toce e, per le parti di propria competenza, A/7 Milano-Serravalle-Genova, A/10 Genova-Savona-Ventimiglia e A/12 Genova-Rosignano. All’interno di lunghe tratte di queste autostrade, negli ultimi due anni, l’Antitrust ha potuto accertare una forte riduzione delle corsie e della velocità massima consentita alle vetture.


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Di admin