Xiaomi prosegue il suo cammino di crescita, ora alimentato anche dal vuoto lasciato da Huawei specie sui mercati occidentali. Forte degli oltre 100 miliardi di dollari di capitalizzazione, l’azienda ha chiuso un 2020 estremamente positivo nonostante le difficoltà legate alla pandemia. Crescono a due cifre fatturato e utili, e ciò riguarda tanto l’intero anno quanto l’ultimo trimestre, con ogni probabilità il più rappresentativo in quanto correlato agli acquisti per le festività.
“Il nostro business globale si è ripreso dall’impatto della pandemia da Covid-19 e ha mantenuto una crescita costante“, spiega l’azienda. “La domanda dei nostri prodotti è rimasta stabile [e nella seconda parte dell’anno] la nostra prestazione aziendale è riuscita a ottenere una ripresa straordinaria“.
Si tenga presente che metà del fatturato di Xiaomi viene generato all’estero (49,8% per la precisione). Di questo ne è la prova il terzo posto occupato nella classifica globale dei produttori di smartphone per numero di unità spedite. Nel quarto trimestre 2020 l’azienda cinese ha fatto peggio solo di Apple e Samsung, e in Italia è cresciuta addirittura del 61,6% su base annua.
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