Chi ha mai sentito parlare dei collemboli alzi la mano. Sono minuscoli insetti di dimensioni inferiori ai 5 millimetri che vivono sulla superficie dell’acqua, e che per muoversi sfruttano una molla – detta “furca” – posizionata sull’addome che, una volta sganciata dalle appendici che la tengono ferma, consente loro di effettuare salti che arrivano fino a 20 mm di distanza. E tutto avviene ad una velocità incredibile, impossibile da seguire con gli strumenti tradizionali.
Adrian Smith è uno studioso di insetti, e nella sua attività fa spesso uso della tecnica dello slow-motion per analizzare a rallentatore i movimenti così da acquisire conoscenza sul loro comportamento. Ebbene, i collemboli lo hanno messo in crisi: troppo veloci per poter essere studiati nel dettaglio, tant’è che di questo tipo di insetto semi-acquatico si sa ben poco, ad oggi. Questo è il loro movimento percepito tramite uno scatto:
Cosa si vede? Nulla. Dunque Smith ha deciso di lavorare sul frame rate: più è veloce, più si riesce a immortalare il soggetto. Ha provato con 6.000 fps, ma nulla: l’insetto sfuggiva alla ripresa, anche se qualcosa si iniziava a intravedere ma non era sufficiente ai fini dello studio.