Fotocamere per il riconoscimento facciale e privacy, lo sappiamo, non vanno molto d’accordo. Tant’è che l’uso di questo tipo di tecnologia ha suscitato – e sta suscitando tuttora – discussioni in tutto il mondo, dagli Stati Uniti alla Cina, passando per l’Europa. A Portland, ad esempio, i sistemi biometrici di riconoscimento del volto sono stati vietati sull’intero territorio, e anche Amnesty International si è mossa per proteggere la sicurezza e la privacy della popolazione. Nel Vecchio Continente ci sono invece diverse scuole di pensiero, dalla Gran Bretagna che si dice favorevole all’uso all’UE che pare più cauta e intenzionata a consolidare un contesto normativo a riguardo prima che la tecnologia venga adottata diffusamente.
Amazon sembra invece decisa a sfruttare la tecnologia per migliorare i suoi servizi. La notizia non è ancora ufficiale, ma è rimbalzata su diverse testate online che riportano anche dei virgolettati di responsabili aziendali. In pratica, negli Stati Uniti la società di e-commerce intende installare su camion e furgoni per la consegna fotocamere dotate di intelligenza artificiale in grado di rilevare i dati biometrici dei conducenti. A questi verrebbe infatti richiesto ora di accettare le nuove condizioni contrattuali per l’accesso e l’utilizzo delle informazioni personali. L’obiettivo? Riconoscere il dipendente, associarlo al suo ID ed incrementare il livello di sicurezza durante la guida. Così, almeno, dice l’azienda.
“Serve per migliorare il servizio“, spiega un portavoce di Amazon, “e laddove è stato testato si è constatato un livello maggiore della sicurezza per il conducente“. “No, serve per controllarci“, ribattono gli autisti, alcuni dei quali si sono addirittura licenziati pur di non vedersi puntata contro una fotocamera che intercetta sul viso anche solo l’accenno di uno sbadiglio. Le fotocamere vengono fornite da Netradyne e sono in grado di riconoscere l’identità del conducente e di rilevarne movimenti potenzialmente pericolosi durante la guida (i colpi di sonno, ad esempio).