Che siamo in mobilità o fermi in casa per proteggerci dal virus, il discorso non cambia: lo smartphone resta lo strumento più utilizzato per navigare in rete. Lo riporta uno studio condotto dalla School of Management del Politecnico di Milano, secondo cui lo scorso dicembre sarebbero stati 35,1 milioni gli italiani connessi a internet via mobile, l’87% della popolazione della rete. Non solo: rispetto all’anno precedente ci sarebbe stato anche un incremento del 4,5%. Insomma, pur restando chiusi nelle proprie abitazioni e con gli schermi generosi di PC e tablet a disposizione, continuiamo a prediligere il vecchio, caro smartphone.
I DATI DEL 2020
-
35,1 milioni di italiani connessi alla rete via smartphone (87% popolazione internet)
- +1,5 milioni rispetto al 2019 (+4,5%)
-
77 ore al mese passate su internet da dispositivo mobile
- 83% del tempo passato online
- +29% rispetto a dicembre 2019
- 69% degli internauti ha incrementato il tempo trascorso online
- 36% della popolazione internet naviga solo e unicamente da smartphone (il 23% nei 5 più grandi Paesi europei, il 14% negli Stati Uniti)
- crescono i download di app per la spesa e per il cibo da asporto
- il 77% degli internauti ha digitalizzato carte fedeltà, carte di pagamento, coupon, buoni sconto
- l’esperienza d’uso su mobile è in miglioramento: sempre meno persone ammettono di aver dovuto cambiare sito o app per problemi legati all’usabilità (dal 51 al 41% per i siti, dal 46 al 39% per le app)
LA PUBBLICITÀ PASSA DALLO SMARTPHONE
Interessante l’approfondimento effettuato dal Politecnico di Milano che ha incrociato i dati sulle abitudini degli italiani con l’advertising – più semplicemente: la pubblicità. Ciò consente in modo particolare alle aziende di capire in quale direzione muoversi per indirizzare le proprie campagne di marketing alla popolazione di rete. Ebbene, così come già avviene a livello complessivo, gli internauti del nostro Paese preferiscono navigare sui siti e accedere alle app dei principali brand italiani da smartphone (77% del tempo totale speso sulle piattaforme/siti delle aziende).
Da ciò si comprende come il mobile advertising sia aumentato di 9 punti percentuali nel 2020. Si tratta di 1,9 miliardi di euro, più della metà indirizzati alle campagne su smartphone. E, senza che questo stupisca più di tanto, la stragrande maggioranza del mobile advertising è assorbita dai giganti del web, vale a dire realtà come Facebook, Google e Amazon. (Anche) da qui si capisce il motivo per cui alcuni di questi non abbiano accettato di buon grado l’App Tracking Transparency che Apple introdurrà a partire da questa primavera su iOS 14. Avere meno informazioni sugli utenti non fa che limitare la conoscenza che le aziende hanno dei loro (potenziali) clienti.