Nelle ultime settimane si sono rincorse sempre più insistentemente notizie riguardo all’avvio delle prime sperimentazioni dell’euro digitale entro la fine dell’anno. Un tema molto dibattuto negli ultimi mesi, che vedrebbe tra i piani futuri della Banca Centrale Europea l’introduzione di una moneta elettronica equivalente all’Euro cartaceo. Il condizionale resta d’obbligo perché, nonostante l’Europa abbia accelerato su questo fronte, sono ancora molti i passi da compiere. Ma cosa sappiamo finora?
Lo scorso ottobre, la Banca Centrale europea ha pubblicato un rapporto sul “Digital Euro”, il marchio (già registrato presso l’EUIPO il 22 settembre scorso) che identifica quella che potrebbe diventare la prima moneta digitale dell’Unione europea. L’obiettivo dichiarato è quello di offrire ai cittadini europei l’accesso ad una forma di pagamento sicura da usare in un mondo digitale in rapida evoluzione. Una moneta digitale per i pagamenti al dettaglio che si affiancherebbe al contante, senza però sostituirlo.
L’euro elettronico, come spiegato dalla stessa BCE nel report, supporterebbe alcuni obiettivi strategici dell’Eurosistema, tra cui quello di offrire servizi di pagamento innovativi, ridurre i costi e rendere più sostenibili i sistemi monetari. Basti pensare che uno studio di Banca d’Italia del 2014 aveva rilevato che solo nella Penisola, stampare moneta costava allo Stato circa 8 miliardi di euro ogni anno.