Da dove nasce un’indiscrezione su un dispositivo elettronico non ancora arrivato sul mercato? Molto spesso sono gli stessi soggetti coinvolti nella filiera produttiva a farla trapelare, o dipendenti infedeli dell’azienda che lo sta sviluppando.
Anche Apple ha la sua lunga storia di fughe di notizie sui prodotti non ancora lanciati, costellata da episodi ormai diventai iconici (chi non ricorda il caso dell’iPhone 4 dimenticato in un bar?) ed è tuttora impegnata a contrastarli, anche a costo di portare in tribunale i dipendenti spioni. Ne dà ulteriormente prova la recente citazione in giudizio di Simon Lancaster, un ex-dirigente di alto livello della casa di Cupertino, ritenuto responsabile della diffusione di segreti industriali per ottenere benefici personali.
Apple aveva piena fiducia in Lancaster, anche alla luce del decennale rapporto di lavoro, come si legge nell’atto di accusa: