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Cambia l’amministrazione ma la musica è sempre la stessa per Huawei. Il ban del 2019 continua a farsi sentire e l’amministrazione Biden non ha mostrato alcun segnale di discontinuità con il passato, tutt’altro. Nel corso delle ultime ore, infatti, sono state intensificate alcune misure restrittive nei confronti delle aziende statunitensi che potevano ancora intrattenere rapporti commerciali con la casa cinese.

In particolare vengono colpiti tutti quei contratti di fornitura legati a dispositivi e apparecchiature che possono essere utilizzati all’interno di terminali dotati di connettività 5G. Le nuove disposizioni sono ancora più limitanti e potrebbero portare alla forzata rottura di accordi già precedentemente approvati e autorizzati, dal momento che ora non ci si limita più al divieto di commercio di strumentazione direttamente collegata al tema del 5G, ma si vanno a colpire diversi componenti che non presentano alcun tipo di connettività 5G intrinseca, ma che potrebbero essere utilizzati per la realizzazione di un terminale in grado di accedere alle reti di nuova generazione. Nel testo vengono menzionati anche alcuni dettagli tecnici riguardo i componenti che non potranno essere forniti, come ad esempio quelli dotati di una densità di memoria superiore ai 6GB.

Questa nuova distinzione estende notevolmente le categorie di merci che non potranno essere più fornite a Huawei e va a colpire un maggior numero di imprese statunitensi che avevano ancora dei rapporti commerciali con la casa cinese. Le nuove direttive si avvicinano quindi a quelle più rigide applicate dalla precedente amministrazione, che aveva bocciato l’approvazione di 116 licenze già ad inizio gennaio, tutte collegate alla fornitura di componenti come memorie, dispositivi portatili e attrezzature di rete.


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Di admin