Le casse premio (anche note come loot box) rappresentano una delle pratiche di monetizzazione più controverse adottate dall’industria videoludica. Sin dai primi momenti, infatti, in molti le hanno paragonate al gioco d’azzardo, in quanto le meccaniche alla base non differiscono da quelle tipiche di qualsiasi gioco interamente basato sulla fortuna.
L’acquisto di una cassa premio, infatti, non differisce molto dall’acquisto di un biglietto della lotteria: i soldi spesi non garantiscono un ritorno soddisfacente per tutti e spesso può essere necessario investire ingenti quantità di denaro prima di ottenere il contenuto desiderato. Per questo motivo alcuni paesi – come ad esempio il Belgio – hanno già legiferato a proposito e fatto in modo che tale pratica venisse direttamente equiparata al gioco d’azzardo, portando quindi alla rimozione della meccanica (o direttamente dei giochi) dal territorio belga.
Pochi paesi, almeno sino ad ora, hanno preso posizioni così nette sul tema, ma pare che la Germania potrebbe essere una delle prossime nazioni ad adottare una linea dura contro le casse premio. Il Bundestag ha infatti deciso che la presenza delle loot box dovrà essere presa in considerazione in fase di classificazione dei videogiochi, trattandosi di un elemento che potrebbe spingere verso l’alto il rating di un determinato titolo. Insomma, un gioco pensato per i minori potrebbe facilmente diventare un titolo 18+, andando quindi ad incidere direttamente sull’ampiezza del mercato di riferimento.