CONDIVIDI:

La pandemia da coronavirus ha modificato radicalmente (e forse per sempre, almeno un po’) le nostre vite; e i cybercriminali si adeguano. Uno studio di Malwarebytes, l’annuale “State of Malware”, rileva che gli attacchi informatici si sono evoluti in ottica “work from home”: sono più mirati e sofisticati, e si è modificata radicalmente la tipologia di dispositivi bersaglio preferito.

CAMPAGNE PIÙ MIRATE E PERICOLOSE

Addio alle banali, massicce campagne di email con allegati infetti e altre “frivolezze” di questo genere: i truffatori hanno imparato a pianificare gli attacchi nei minimi dettagli e attendere il momento giusto (a volte anche anni) per colpire. Mai come ora “sufficientemente sicuro” è un termine privo di significato, e nessuna grande società è immune. Pensiamo per esempio all’impressionante attacco a SolarWinds, condotto attraverso la supply chain, che il presidente di Microsoft in persona l’ha definito il più sofisticato e complesso che si sia mai visto.

Malwarebytes ha rilevato che la diffusione di applicazioni che monitorano le attività dell’utente a sua insaputa, inclusi tutti i tracker, sono oltre che quintuplicate (+565%, per essere precisi) da gennaio a dicembre 2020, e le segnalazioni di spyware sono addirittura decuplicate (+1.055%). Al tempo stesso, il numero di segnalazioni di malware su Windows e Mac è sceso del 24% (business) e dell’11% (consumer); in altre parole il numero di attacchi diminuisce, ma sono più pericolosi. Guardando più nello specifico, è interessante osservare che per Windows le segnalazioni sono scese del 12% su base annua, mentre su Mac sono addirittura crollate, di ben il 37% (+31% business, -40% consumer).


CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE

Di admin