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Sono ormai diversi anni che la saga JRPG più famosa di sempre – Final Fantasy – ha abbandonato il percorso tracciato dai primi capitoli (in particolare sino al 10) per esplorare nuove vie che le permettessero di crearsi una nuova identità più in linea con i canoni dei titoli moderni. Elementi come gli incontri casuali, le battaglie a turni e la necessità di dover grindare un quantitativo sufficiente di esperienza per poter superare il prossimo boss sono quasi tutti anacronistici e difficilmente vengono accolti con favore dal grande pubblico, il quale guarda a formule più immediate e dirette.

Final Fantasy ha faticato per ricostruire la propria identità in questo contesto e solo con Final Fantasy VII Remake di cui vi abbiamo parlato in occasione della recensione – è riuscito a proporre una formula che sembra avere quasi tutte le carte in regola per porre le basi del futuro della serie. In attesa di scoprire in che modo Naoki Yoshida riuscirà a portare il brand allo step successivo, con il suo Final Fantasy XVI, c’è un’altra serie che ha raccolto l’eredità lasciata dai FF di un tempo: parliamo dei Bravely.

Oggi siamo qui per raccontarvi le prime impressioni del nuovo capitolo in arrivo su Nintendo Switch il prossimo 26 febbraio, il tanto atteso Bravely Default II. I fan del genere sapranno già che quel 2 nel nome non è altro che un inganno, dal momento che si tratta a tutti gli effetti del terzo capitolo della serie (il primo Bravely Default è stato seguito da Bravely Second, sequel diretto) e – se proprio vogliamo dirla tutta – c’è anche un certo Octopath Traveler – anch’esso disponibile sulla console ibrida Nintendo e non solo – che ha utilizzato i cardini della formula alla base dei Bravely per offrire un’esperienza JRPG di qualità e in grado di sperimentare sotto diversi aspetti.


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Di admin