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Al CES 2021 LG ha annunciato l’arrivo dei TV OLED evo, una versione migliorata e caratterizzata da un picco di luminanza superiore che vedremo nella serie Gallery OLED G1. Non escludiamo inoltre che anche i recenti TV Sony A90J e i top di gamma Panasonic JZ2000 ne siano provvisti. I dettagli sul funzionamento dei nuovi pannelli non sono stati comunicati ufficialmente da LG né dai numerosi produttori terzi che fanno uso dei pannelli OLED. Le prime informazioni sui cambiamenti apportati giungono ora grazie a Display Supply Chain Consultants (DSCC) e al CEO di UBI Research.

Sul canale YouTube di Nanosys, la compagnia più attiva nello sviluppo dei materiali Quantum Dot, Brian Berkeley (ex presidente di Society for Information Display) ha parlato delle novità annunciate al CES 2021 con Bob O’Brien, co-fondatore e presidente di DSCC. Uno dei temi toccati è stato proprio l’arrivo dei pannelli OLED evo: nello specifico si è discusso se tale novità si possa definire evoluzione o rivoluzione. Per spiegare cosa è cambiato O’Brien ha mostrato uno schema che illustra la struttura dei nuovi pannelli OLED bianchi (tratta dal Quarterly AMOLED Materials Report di DSCC).

I pixel sono composti da quella che potremmo definire una pila costituita da più strati. Nelle versioni precedenti gli OLED WRGB di LG utilizzavano un doppio substrato con emettitori blu (collocati verso i due estremi, in alto e in basso) e altri substrati più interni con emettitori organici di colore rosso e giallo/verde. Il motivo per cui il blu è raddoppiato è legato alla natura dei materiali organici necessari per ottenere questo colore. Gli emettitori OLED blu sono notoriamente meno efficienti e tendono ad invecchiare più precocemente; per compensare tali effetti LG Display ha optato per un doppio substrato di emettitori blu.


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Di admin