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Se nel mondo si paga in contanti e al ristorante si ordina con menu di carta, in Cina si paga contactless e si usa il codice QR. Se nel mondo si inizia a pagare contactless e i codici QR hanno iniziato a sostituire i menu cartacei, in Cina si fa dietrofront riabilitando cash e carta. L’incipit è volutamente esagerato, e forse non descrive correttamente ciò che sta accadendo nella Repubblica Popolare. Fatto sta che si sta vivendo una fase in cui il tanto sponsorizzato sistema di pagamenti elettronici non viene più considerato fondamentale come una volta. Il motivo c’è, ed è anche comprensibile, e tocca un tema che si estende anche ad altre forme di digitalizzazione come i documenti di riconoscimento, la tessera sanitaria e, perché no, i menu dei ristoranti.

Unica opzione o una delle opzioni? É questo il dilemma davanti al quale si sta trovando la Cina, dubbiosa se continuare ad insistere verso la completa digitalizzazione dei servizi o se invece fare un passo indietro per venire incontro alle richieste di chi non ha troppa familiarità verso questi sistemi – anziani in primis.

Ed è proprio dai ristoranti che è nato il “partito del cartaceo”: ormai in Cina per consumare un pasto è necessario avere con sé uno smartphone con cui scansionare un codice QR, altrimenti si rischia di restare a digiuno… People’s Daily – organo del Partito Comunista cinese – ha riportato sulle sue pagine alcune esperienze di clienti nei ristoranti del Paese. C’è chi si lamenta del fatto che se chiedi di ordinare offline (a voce, per dirla semplice) i camerieri quasi si indispettiscono, ricordando che l’unico modo possibile è usare il codice; c’è poi chi fatica a leggere il menu scritto in piccolo sul display dello smartphone, o piuttosto chi rimpiange i tempi in cui si scambiavano due chiacchiere con il cameriere effettuando l’ordine di persona.


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Di admin