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OnePlus 6 e 6T potrebbero un giorno eseguire Linux: uno sviluppatore indipendente ha deciso di cimentarsi nell’impresa di porting del kernel del sistema operativo open-source già da qualche giorno. L’obiettivo ultimo è realizzare una ROM perfettamente funzionante di PostmarketOS, l’ambizioso sistema operativo alternativo ad Android che ambisce a fornire almeno 10 anni di longevità e aggiornamento agli smartphone – ben di più dei due, tre, nel casi migliori quattro anni che offrono i produttori. Un primo boot del sistema operativo è già stato effettuato con successo, ma naturalmente il lavoro da fare per avere un software stabile e funzionante è ancora molto.

Il vantaggio dei due smartphone del produttore cinese è che si basano su una piattaforma hardware ben conosciuta e diffusa nell’ambito modding, ovvero lo Snapdragon 845 di Qualcomm. OnePlus, tra l’altro, si è sempre dimostrata molto benevolente nei confronti della community degli appassionati di modding – community che, nelle fasi iniziali, è stata uno dei principali veicoli di crescita e diffusione del marchio.

Già in questa fase dello sviluppo, quindi, funzionalità come Wi-Fi, Bluetooth e GPU (anche accelerazione 3D) funzionano egregiamente. È addirittura possibile configurare un ambiente dual-boot in grado di passare da Android a Linux semplicemente riavviando. Del resto per i due top di gamma del 2018 è quasi ora di iniziare a pensare alla vita dopo il supporto ufficiale: nei prossimi mesi arriverà quello che dovrebbe essere l’ultimo aggiornamento ufficiale di Android, alla versione 11. Ma, insomma, le prospettive sono buone: non sappiamo se sarà un altro di quegli smartphone “immortali” come il glorioso HTC HD2, ma intanto gli smanettoni sono riusciti ad avviare addirittura Windows 10 Arm.

(aggiornamento del 02 February 2021, ore 00:08)

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Di admin