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La ferocia del Covid-19 non ha risparmiato il mondo delle quattro ruote, colpito da una crisi senza precedenti nella storia del nostro Paese: con poco più di 1,3 milioni di auto nuove vendute, come dimostrano i dati di fine anno del Ministero dei Trasporti, nell’annus horribilis (ci permettiamo di usare un eufemismo per descrivere il 2020) il mercato ha vissuto una contrazione del 27,9%. Una sorte diversa è tuttavia spettata al segmento delle auto di seconda mano: dopo una prima metà dell’anno paralizzata dalla morsa del lockdown, la fine del 2020 ha concesso una tregua al mercato dell’usato, su cui è tornato a brillare il segno più.

L’elaborazione del Centro Studi di Autoscout24 basata sui dati ACI lo dimostra: nel secondo semestre del 2020, i passaggi di proprietà delle auto usate hanno subito una crescita del 3,4% (circa 1,6 milioni di atti in totale), contrariamente al segmento del nuovo, in flessione del 4,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Basti pensare che settembre è stato segnato da una crescita dei passaggi di proprietà delle autovetture a due cifre (+18,3%), risultato influenzato positivamente anche dalla presenza di una giornata lavorativa in più.

Per quanto concerne le singole regioni italiane per numero di trasferimenti di proprietà dei veicoli, a trainare la crescita è la Lombardia con oltre 226mila passaggi, seguita da Lazio (154.759 ) e Campania (136.972). Se si confrontano i dati con i residenti di maggiore età, però, le carte si rimescolano e il primo gradino del podio spetta al Trentino-Alto Adige, con 382,3 passaggi di proprietà ogni 10mila abitanti, cui seguono da Valle d’Aosta (374,8) e la Sardegna (362,5). La Lombardia e la Liguria slittano in coda alla lista, con rispettivamente 281,1 e 275,3 trasferimenti.


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Di admin