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La prossima generazione di Apple Watch potrebbe essere la prima ad includere finalmente un qualche sistema di autenticazione biometrica. A Cupertino stanno pensando, come emerso il mese scorso da un brevetto, alla semplice integrazione del TouchID, ma anche ad una soluzione alternativa, e che per immediatezza si pone in continuità col FaceID, senza però il problema delle mascherine e la necessità di compromettere l’estetica per inserire i sensori (vedi l’annosa questione del notch su iPhone, che dalla prossima generazione di melafonini però potrebbe finalmente essere ridotto).

L’oggetto del brevetto registrato dall’USPTO solo qualche giorno fa, il 7 gennaio, è infatti una tecnologia in grado di consentire un’identificazione univoca semplicemente indossando l’Apple Watch. Come? Tastando il polso della situazione, diciamo.

Sulla cassa del quadrante infatti un sensore luminoso sarebbe in grado di creare una mappa 3D della porzione di sistema venoso del polso dove l’utente porta il dispositivo: in questo modo per sbloccare il proprio Apple Watch non servirebbe nessun tipo di interazione particolare, ma basterebbe indossarlo.


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Di admin