I giganti del tech tornano a confrontarsi con il delicato tema dell’utilizzo del lavoro forzato da parte di alcuni loro fornitori. Il nuovo atto di accusa è rivolto a Lens Technology ed è frutto di un’indagine condotta dal The Washington Post in collaborazione con il Tech Transparency Project. L’azienda cinese fornisce componenti ad aziende del calibro di Apple, Amazon e Tesla, ed è ritenuta responsabile di impiegare migliaia di uiguri – la minoranza islamica che vive nella regione dello Xinjiang (Cina) – nel lavoro forzato.
La nostra ricerca mostra che l’uso del lavoro forzato da parte di Apple nella sua catena di fornitura va ben oltre ciò che l’azienda ha riconosciuto, ha sottolineato Katie Paul, direttrice del Tech Transparency Project, aggiugendo: Apple dichiara di adottare misure straordinarie per monitorare la propria catena di approvvigionamento, ma le prove che abbiamo trovato erano liberamente accessibili su Internet.
Apple per tutta risposta ha dichiarato che Lens Technology non ha ricevuto alcun trasferimento di manodopera di lavoratori uiguri dallo Xinjiang, ma non ha confermato esplicitamente se Lens Techlogy rientra tra le aziende fornitrici che vengono costantemente e intensamente monitorate per prevenire l’impiego di manodopera costretta a prestare forzatamente la prestazione lavorativa. Secondo gli ultimi dati ufficiali emersi nel rapporto sulla responsabilità dei fornitori, Apple ha condotto 1.142 valutazioni sui suoi fornitori in 49 Paesi nel corso del 2019 per assicurarsi che siano garantite ai dipendenti buone condizioni di lavoro.