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L’abbandono delle reti in rame (switch-off) a favore di quelle in fibra è più lento del previsto, in tutta Europa non solo in Italia. I principali motivi sono emersi in una recente indagine realizzata da WIK-Consult per FTTH Council Europe, l’organizzazione industriale che raccoglie imprese, operatori, fornitori, consulenti e specialisti della connettività su fibra. Da Alcatel-Lucent e Cisco fino a Open Fiber, per intendersi. Ebbene, con diversi cicli di interviste, ricerche e analisi dei dati effettuate nel terzo trimestre 2020 sui 10 principali Paesi europei sono emerse criticità piuttosto diffuse e condivise. Il cosiddetto switch-off dal rame è più complicato del previsto. I motivi? Moltissimi e non tutti così banalmente prevedibili.

I DATI

I Paesi più avanti nello switch-off dal rame sono senza dubbio Estonia e Svezia con rispettivamente l’80% e il 54% delle reti in rame decommissionate. Giusto per fare un paragone la Spagna non va oltre l’8%, mentre tutti gli altri, sono allo 0%. L’Italia punta a un 65% entro il 2023, mentre l’Olanda al 40% e il Regno Unito al 55,5%.


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Di admin