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Chernobyl: l’ultima scoperta è davvero incredibile Tecnoandroid

chernobyl

Le cause di del disastro nucleare di Chernobyl, accaduto ben 35 anni fa, dà ancora paura e terrore a molte persone. Sicuramente stiamo parlando di una paura lecita, essendo che la strage accaduta nel 1985 ha portato gravi conseguenze su vari punti di vista. La nuova ricerca, fatta dagli scienziati dell’Università di Stirling, pare che abbia rivelato delle nuove importanti scoperte.

Lo studio è stato guidato dalla dottoressa Katherine Raines della facoltà di Scienze Naturali, e pare che sveli come i bombi, esposti a radiazioni a livelli più alti di Chernobyl, sperimentino un rallentamento della crescita delle colonie. E non finisce qui: ciò che tarda è anche l’impollinazione, a causa del numeri significativamente minore di insetti impollinatori.

Chernobyl: gli esperimenti in laboratorio hanno rivelato incredibili verità

È stata fatta anche un’altra ricerca, pubblicata su Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences, la quale ha provato i livelli di esposizione alle radiazioni di Chernobyl in laboratorio.

L’esposizione a una dose di 100 µGyh-1 potrebbe diminuire la riproduzione dei bombi tra il 30 e il 45%. Dosi paragonate alla zona di esclusione di Chernobyl (50-400 µGy h −1) hanno infatti alterato la riproduzione dei bombi. Tuttavia, peso e longevità non è stato alterato.

Ha dichiarato la dottoressa Raines: “La nostra ricerca fornisce la necessaria comprensione sugli effetti delle radiazioni in aree altamente contaminate e questa è la prima ricerca a sostenere la raccomandazione internazionale sugli effetti delle radiazioni sulle api”. E ha continuato: “I nostri dati suggeriscono che gli insetti subiscono conseguenze negative significative a tassi di dose precedentemente ritenuti sicuri. Pertanto, raccomandiamo revisioni pertinenti al quadro internazionale per la protezione radiologica dell’ambiente”.

Infine, ha fatto scalpore anche l’ultima importante scoperta, secondo la quale a Chernobyl non ci sono più scorie nucleari. A scoprire ciò è stato Elios 2, un drone che è stato capace di raccogliere dati visivi per accertare che le piscine del reattore 5 erano effettivamente vuote.

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Di admin