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10GB di dati e 100 mila file rubati, tra cui documenti sulla progettazione di componenti di aerei civili e militari: a tanto ammonta il furto informatico ai danni di Leonardo SpA, società italiana che opera nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza che ha come principale azionista il Ministero dell’Economia con una quota del 30%.

L’attività condotta tra il 2015 e il 2017 ha permesso agli hacker di entrare in possesso di informazioni particolarmente sensibili: è bastata una penna USB che, una volta collegata al PC, ha infettato il sistema installando il software cftmon.exe inviando dati, schermate e parole digitate sulla tastiera dai dipendenti al sito esterno www.fujinama.altervista.org. Il malware di nuova ingegnerizzazione è stato iniettato su 94 diverse postazioni di lavoro, 33 delle quali nella sede di Pomigliano D’Arco nella provincia di Napoli (ma ad essere state colpite sono anche una società del gruppo Alcatel e aziende che operano nel settore aerospaziale), e dopo ogni operazione gli hacker hanno avuto tempo e libertà di cancellare ogni traccia.

La Procura di Napoli ha disposto misure cautelari nei confronti di un ex collaboratore (che in passato aveva anche hackerato una base NATO in Italia) per accesso abusivo al sistema informatico, intercettazione illecita di comunicazioni telematiche e trattamento illecito di dati personali. Il secondo indagato è un dipendente di Leonardo SpA, accusato di depistaggio. Queste le parole della società:


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Di admin