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Nel corso della prima metà dell’anno, quando PlayStation 5 e Xbox Series X|S erano ancora delle entità quasi effimere, uno dei principali temi della console war riguardava la strategia adottata da Microsoft e Sony nei confronti del rapporto tra la scorsa generazione e quella attuale.

Sin dal primo momento la casa di Redmond non ha mai nascosto la sua intenzione di affrontare il discorso in completa continuità con Xbox One, presentando una serie di giochi all’Inside Xbox di maggio che sarebbero stati disponibili su tutte le piattaforme. Una scelta senza dubbio sensata sotto tanti aspetti, ma che ha anche creato qualche malumore nei confronti di chi si aspettava di scoprire le prime vere esperienze next gen.

La strategia di Sony, invece, è stata molto più fumosa e poco chiara per diversi mesi. Sebbene il tema della retrocompatibilità con PS4 non fosse mai stato messo in dubbio – lo stesso Cerny lo aveva evidenziato sin dalla presentazione di marzo – (discorso diverso per quella verso PS3 e PS2, esistita solo nei rumor), ciò che non era chiaro era il peso che questa potesse avere nei primi anni di vita di PlayStation 5. D’altronde Jim Ryan – CEO di Sony Interactive Entertainment – si sbilanciò proprio a fine maggio con delle affermazioni che sembravano voler tracciare un percorso sostanzialmente diverso da quello della rivale, affermando che Sony crede fermamente nel concetto delle generazioni.


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Di admin