La prova della Suzuki Vitara Hybrid 2WD: si è rivelata un’auto concreta, che bada al sodo, compatta ma capace di offrire spazio e abitabilità. Ora è più tecnologica ma soprattutto molto più sicura. Offre tanto di serie e vanta un buon rapporto qualità-prezzo. Non dimentica le sue origini da fuoristrada e, per chi vuole ogni tanto abbandonare l’asfalto e divertirsi nell’off-road, è offerta anche con la trazione integrale. Ed è anche mild hybrid, un sistema facile da integrare nella meccanica, che la rende più efficiente, ottiene l’omologazione da auto ibrida e, ovviamente, non paga l’ecotassa.
Questa volta abbiamo provato un vero classico: negli anni ‘90 la prima serie della Vitara aveva avuto un gran successo, andava benissimo ed era molto versatile, ci si poteva fare di tutto: il fuoristrada con gli amici al pomeriggio ma anche usarla per la serata elegante in città. Allora si parlava di fuoristrada, oggi di SUV, ma la Casa giapponese ha mantenuto intatte le caratteristiche che ne hanno decretato il successo: un’auto compatta, maneggevole, adatta sia all’off-road che all’uso quotidiano, ed è ancora oggi un vero riferimento.
Questa è la quarta generazione, lanciata cinque anni fa. Già si era rinnovata un po’ nel 2018 ma la concorrenza è tanta e allora per quest’anno si è riproposta con qualche novità a livello estetico, ma soprattutto con una dotazione più ricca, ora offre più sicurezza, con inediti ADAS, e nuovi motori. In particolare, la Casa ha introdotto un nuovo sistema mild hybrid.
STILE INCONFONDIBILE
Si rinnova nel look, ma si tratta di un restyling molto leggero. Rimangono ovviamente il suo design, lo stile contraddistinto da linee scolpite, e poi i suoi tratti caratteristici: il cofano a conchiglia, i parafanghi allargati, le prese d’aria laterali.