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Sono passati ormai sette mesi da quanto NVIDIA annunciò l’acquisizione di Arm da SoftBank per 40 miliardi di dollari, una mossa senza dubbio storica per l’azienda americana ma che, in pratica, è troppo “clamorosa” per le conseguenze e l’impatto che potrebbe avere sul mercato dei semiconduttori e non solo. A partire dallo scorso aprile, diversi organismi e aziende di calibro internazionale hanno espresso dubbi e malcontenti riguardo questa fusione, ultima in ordine di arrivo Qualcomm che, lo scorso febbraio, si era mostrata molto preoccupata, sposando tra l’altro molte critiche che guardavano a questa acquisizione anche in ottica politica, sostanzialmente a netto vantaggio degli Stati Uniti.

Anche il governo britannico è di questo avviso, e dopo i dubbi evidenziati a ridosso dell’annuncio ufficiale di NVIDIA, ora torna all’attacco in modo se vogliamo più deciso e concreto, tirando in ballo nientemeno che la sicurezza nazionale. In una nota ufficiale apparsa ieri sul sito del governo UK, il Segretario di Stato delegato per il digitale, la cultura, i media e lo sport è intervenuto a tal proposito in base ai poteri stabiliti con l’Enterprise Act 2002 in materia di sicurezza nazionale.

Il segretario Oliver Dowden ha pubblicato quello che viene definito PIIN (Public Interest Intervention Notice), chiedendo alla CMA (Competition and Markets Authority) di preparare un rapporto sulla concorrenza e sugli aspetti di sicurezza nazionale della possibile acquisizione di Arm da parte di NVIDIA. Secondo quanto riportato, la CMA potrà presentare la relazione entro il 30 luglio 2021, rimandando ulteriormente la vicenda all’estate.


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Di admin