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Apple ha aperto le danze con iPhone 12, eliminando l’alimentatore dalla confezione dei suoi smartphone. Da lì è partito un processo che è destinato ad estendersi a macchia d’olio nel mercato: Samsung ha fatto lo stesso coi suoi Galaxy S21, e anche Xiaomi con Mi 11 si è aggregata. L’argomento è ecologico ed economico assieme, e per quanto abbia sollevato un bel polverone, si tratta di un cambiamento che difficilmente si arresterà: troppo conveniente per i produttori, e alla fine neppure così incisivo per la media degli utenti.

A dimostrazione di questo c’è da registrare un’altra importante adesione, quella di Huawei: in Cina, infatti, i modelli di Mate X2, Mate 40, Nova 8 e Nova 8 Pro venduti offline non presentano più il caricabatterie incluso nella confezione. Un’assenza che ha un impatto sul prezzo, con un calo pari a 200 yuan – l’equivalente di 25 euro -, ovvero il costo di un caricabatterie Huawei.

Anche la politica adottata da Huawei, proprio come quelle inizialmente impiegata dagli altri produttori, è comunque meno radicale di quella applicata fin da subito da Apple: sta infatti all’utente scegliere se acquistare la versione con caricabatterie integrato, oppure risparmiare e optare per quella senza. Nel caso del colosso cinese, questa scelta è poi da leggere anche nell’ottica della grave penuria di componentistica che, tra ban USA e crisi pandemica, sta rallentando i progetti in rampa di lancio: qualsiasi taglio e semplificazione della catena produttiva, quindi, può risultare un beneficio decisivo al fine di rientrare in carreggiata.


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Di admin