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L’Unione Europea è da sempre molto attenta al tema dell’intelligenza artificiale, al punto di essersi già dotata di un codice etico che le ha permesso di cominciare a definire le linee guida entro cui un’AI può essere considerata legale. Si tratta di un passaggio molto importante per il futuro, dal momento che la regolamentazione anticipata di uno strumento così potente e pervasivo può permettere di evitare che si creino scenari dalle conseguenze inattese, persino al limite del distopico.

D’altronde solo 10 anni fa nessuno poteva immaginare il ruolo cruciale assunto oggi dagli algoritmi che regolano le interazioni nella rete e l’importanza della protezione dei dati personali, tutti elementi considerati quasi marginali in passato, ai quali non si è dato il giusto peso e attenzione prima che divenissero la merce di scambio delle più grandi corporazioni del mondo tech.

Sembra proprio che l’Europa non si sia fermata ad una semplice dichiarazione di intenti ma, stando a quanto emerge da un report di Politico, pare che stia per prendere una posizione netta su alcuni aspetti fondamentali collegati al mondo delle AI: la sorveglianza indiscriminata e l’istituzione dei cosiddetti sistemi di credito sociale.


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Di admin