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Sappiamo bene che guardare il cosmo significa guardare indietro nel tempo, i nostri occhi hanno un limite in questo ma quando ci affidiamo a potenti telescopi riusciamo a vedere così indietro nel tempo da arrivare in certi casi quasi a ridosso del Big Bang, il grande evento iniziale che potrebbe aver dato vita all’universo come lo vediamo.

Ma bastano distanze decisamente minori per sperimentare quanto la velocità della luce non sia poi così “veloce”. Prendiamo la Luna ad esempio, ciò che vediamo arriva con circa 1,3 secondi di ritardo rispetto alla realtà, i dati da Marte impiegano mediamente 20 minuti ad arrivare (ricordate il ritardo di segnale sperimentato durante l’ammartaggio di Perseverance?) e così avanti, fino ad arrivare a distanze di miliardi di anni luce in grado di fotografare realtà talmente ancestrali che risultano complicate anche solo da immaginare.

Ne stiamo parlando ovviamente in modo leggero ma è così che ha preso vita l’incredibile scoperta pubblicata lunedì su The Astrophysical Journal . Grazie al Telescopio VLT (Very Large Telescope) è stato scoperto un quasar talmente distante che ciò che abbiamo rilevato risale a quando l’universo aveva solamente 780 milioni di anni.


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Di admin