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WindTre e Vodafone sono state multate dall’AGCOM per aver introdotto “variazioni” contrattuali che prevedono addebiti mensili non contemplati dall’offerta al momento della stipula del contratto. Secondo l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nonostante le violazioni siano di per sé differenti tra loro, in entrambi i casi il comportamento dei due operatori risulta essere contrario all’articolo 70 del Codice delle Comunicazioni elettroniche.

WINDTRE

Per scoprire cosa è successo è necessario fare un passo indietro fino all’estate 2020, quando WindTre ha applicato una rimodulazione ai piani Wind1, Wind Easy, Pre Wind 12 2011, Wind 12, Easy Wind 5 euro, Wind 12 2011, Wind Basic, Wind Senza scatto, Wind al secondo, Wind al secondo-1, Super Senza scatto 2011, Be Wind New Euro 5+5 e Be Wind New 5 euro. Per questi piani a consumo è previsto dal 23 settembre scorso un costo fisso di 4 euro al mese. Secondo le segnalazioni raccolte da AGCOM, ai clienti sarebbe stato altresì preclusa la “possibilità di passare gratuitamente ad un altro piano a consumo senza costi fissi, in violazione della normativa vigente“.

WindTre si è giustificata parlando di “un adeguamento inevitabile al cambio epocale che sta attraversando il settore delle telecomunicazioni e l’intera società, rappresentando l’unico modo possibile per fronteggiare i nuovi utilizzi delle SIM da parte degli utenti che determinano totale mancanza di remunerazione per gli operatori“. E non si tratterebbe di un canone, bensì di un “onere prepagato minimo mensile” da utilizzare per il traffico.


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Di admin