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I Bitcoin hanno tagliato un nuovo traguardo nella corsa al rialzo: il 21 febbraio la criptovaluta ha toccato il valore più alto della sua storia, ovvero 58.332,36 dollari. É il 100% in più rispetto alla valutazione di inizio 2021, e già nel 2020 aveva registrato una crescita del +305%. Quella di ieri è solo l’ultima tappa in ordine cronologico di un percorso che ha visto la valuta superare i mille miliardi di capitalizzazione lo scorso 19 febbraio (+85% rispetto all’inizio dell’anno).

D’altronde, la tendenza era già evidente all’inizio del 2021, e anche noi ci eravamo chiesti il motivo e, soprattutto, dove si potesse arrivare. Mentre alla seconda domanda ancora non c’è una risposta definitiva, se non che il trend sembra confermare le ipotesi più ottimistiche (considerato che la soglia dei 50.000 dollari, posta come ipotetico “obiettivo” del primo semestre 2021, è già stata superata), si può parlare invece delle cause.

A contribuire a questi risultati è stato l’appoggio di grandi nomi della finanza, da JPMorgan a Guggenheim, da FundStrat a Paul Tudor Jones, che insieme al gigante assicurativo MassMutual hanno scommesso centinaia di milioni di dollari sull’ascesa dei Bitcoin, un bene rifugio durante la crisi pandemica, un po’ come l’oro.


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Di admin