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Alla luce delle criticità innescate dalla pandemia, Huawei integrerà nella sua offerta dispositivi indossabili deputati all’assistenza sanitaria. Una diversificazione del business ventilata dal CEO e fondatore dell’azienda Ren Zhengfei durante un discorso risalente allo scorso giugno ma reso noto soltanto nei giorni scorsi, in cui aveva analizzato le priorità del marchio per avere successo – o sopravvivere – in un momento di crisi come quello attuale. Tra queste, ulteriori investimenti nell’ambito della ricerca e sviluppo, il focus sui profitti e un decentramento dei poteri.

Secondo un report di South China Morning Post, l’accelerazione del segmento dei wearable potrebbe portare l’azienda cinese a raggiungere il rivale Xiaomi, attualmente il secondo produttore di dispositivi indossabili al mondo dopo Apple (nel secondo trimestre del 2020, Huawei si collocava al secondo posto su scala internazionale). Come spiegato nel corso di un evento di inizio anno, l’azienda sta lavorando a tre distinti programmi di ricerca sanitaria, incentrati sulla gestione dell’ipertensione, sulla temperatura corporea e sulle malattie coronariche. Se è sicuro che i cantieri siano già in attività, non è ancora noto quando le nuove funzioni saranno integrate nei dispositivi a marchio Huawei.

Al momento, Huawei conta su una rete di oltre 13 centri di ricerca sparsi per il mondo impegnati nel design, sviluppo di software e hardware e funzioni di assistenza sanitaria dei dispositivi indossabili.


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Di admin