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Tra tutte le cattive notizie che riguardano l’ambiente, almeno ce n’è una buona: nel 2020 le rinnovabili sono diventate la principale fonte energetica all’interno dell’Unione Europea, superando per la prima volta nella storia i combustibili fossili.

38,2% contro 36,97%: un primato risicato, certo, ma frutto di una costante crescita dell’uno (33,91% nel 2019) e decrescita dell’altro (39,53% nel 2019) che fanno ben sperare per il futuro. Basti pensare che nel 2010 la forbice tra le due fonti energetiche era di quasi il 30%, con i combustibili fossili che sfioravano il 50% della produzione di energia elettrica e le fonti rinnovabili ferme a poco più del 20%. Questa è la situazione attuale fotografata da Ember, ricordando che la parte rimanente è costituita da energia nucleare:

Il momento chiave per l’Europa (e non solo) è questo, più volte definito “ultima chiamata prima del punto di non ritorno”. La pandemia può e deve dare un impulso per la ricostruzione dell’intera società globale, e deve farlo secondo una logica green di sostenibilità ambientale in primis. In ballo ci sono gli Accordi di Parigi, sinora fallimentari ma che si spera che con il ritorno degli Stati Uniti ci possa essere un’inversione di tendenza. E non solo: il Green Deal europeo è estremamente ambizioso, necessario per non decretare l’irreversibilità che decreterebbe il declino del nostro pianeta.


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Di admin