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Qualche settimana fa, dalla Silicon Valley giungeva l’annuncio della nascita di Alphabet Workers Union, il primo sindacato che si impegna a tutelare i diritti dei dipendenti di Google e delle altre aziende in orbita al gruppo Alphabet, che dalle 200 adesioni iniziali ha raccolto in breve tempo quasi un migliaio di sostenitori. Uno sforzo corporativo che non solo ha squarciato il velo di indifferenza da sempre calato sul distretto tech californiano in tema di tutela dei diritti, ma che è riuscito a valicare i confini a stelle e strisce acquisendo una dimensione internazionale: è di poche ore fa l’annuncio della creazione di Alpha Global, la corporazione che riunisce i dipendenti di Alphabet di 10 Paesi del mondo, tra cui Stati Uniti, Svizzera, Regno Unito, Germania e Italia.

Una vera e propria alleanza sindacale globale affiliata a UNI Gobal Union – la federazione che rappresenta oltre 20 milioni di lavoratori del mondo, tra cui quelli di Amazon – che nasce con l’intento di preservare i diritti fondamentali dei lavoratori di Alphabet di tutto il globo e di impugnare in modo sempre più incisivo lo scettro dell’etica aziendale. Alpha Global, a cui i dipendenti possono aderire su base volontaria, si occuperà sia di questioni legate ai singoli Paesi, come il trattamento dei moderatori di contenuti, sia di temi internazionali, come l’obbligo di siglare accordi di non divulgazione a cui sono spesso sottoposti i dipendenti dell’azienda.

I problemi di Alphabet non sono limitati a un solo Paese e devono essere affrontati a livello globale – afferma il segretario generale di UNI Global Union, Christy Hoffman, come riporta The Verge – Il movimento lanciato dai tecnici di Google è stimolante. Stanno usando la loro forza collettiva per trasformare le loro condizioni di lavoro, ma anche per affrontare le questioni sociali che derivano dal crescente accentramento del potere aziendale.


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Di admin