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Le compagnie aeree figurano tra le aziende che hanno maggiormente subìto la crisi economica generata dalla pandemia. Il motivo è semplicissimo: vietato viaggiare, gli aerei restano a terra. La situazione è leggermente migliorata nel tempo, ma prima che si tornino a registrare i numeri pre-virus serviranno anni, come confermato dalla IATA – International Air Transport Association.

British Airways parla di 22 milioni di euro di perdite. Al giorno. E a inizio crisi sanitaria Lufthansa aveva chiesto a gran voce l’intervento dello Stato per poter continuare a (soprav)vivere. Anche per la compagnia aerea tedesca si parla di passeggeri pressoché azzerati. Allora come si fa ad andare avanti? Quali sono le strategie da porre in essere per continuare a garantire un futuro non solo all’azienda, ma anche ai dipendenti e ai passeggeri? C’è chi si è sbizzarrito, basandosi sul fatto che l’emergenza a volte stimola la fantasia.

Singapore Airlines, ad esempio, ha trasformato due Airbus A380 parcheggiati all’aeroporto di Changi in altrettanti ristoranti, offrendo ai clienti pasti diversi a seconda della classe prenotata – proprio come in volo. Si va dai 50 dollari in Economy agli oltre 600 in suite. L’esperimento è riuscito, con tutti i posti messi a disposizione prenotati da tempo. C’è voglia di salire sull’aereo, anche se fermo immobile in pista. Se invece volare è la priorità, si può optare per Qantas e per i suoi voli (di 7 ore) verso il nulla. In pratica, si decolla, si fa un giro sorvolando la Barriera Corallina e si torna indietro.


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Di admin