CONDIVIDI:

Il mercato degli smartphone ricondizionati è calato nel 2020: è quanto si desume dall’analisi di CounterPoint Research. Lo studio è utile per continuare a tracciare l’andamento delle vendite dei dispositivi che hanno già avuto un acquirente. In questa categoria rientrano sia quelli usati e rivenduti senza interventi di ripristino delle funzionalità, sia i ricondizionati in senso stretto, ovvero modelli soggetti a riparazioni o sottoposti a miglioramenti (es. sostituzione della batteria) prima di essere reimmessi in commercio.

La ricerca di CounterPoint Research si concentra solo su questi ultimi; precisarlo è utile per non leggere i dati in contraddizione con quelli pubblicati alcuni giorni fa da IDC che ha preso in considerazione sia i ricondizionati, sia gli smartphone usati. Se nel complesso le consegne di smartphone usati (usati + ricondizionati) sono risultate in aumento (fonte IDC), circoscrivendo l’osservazione ai ricondizionati, emerge una flessione delle consegne su base annua di circa il 9%. La riduzione diventa più o meno marcata a seconda dei mercati: in Europa è del 14%, negli Stati Uniti trascurabile (-2%), in Cina è dell’8%.

EFFETTO COVID

Il mercato dei ricondizionati è legato a doppio filo con quello delle vendite dei nuovi smartphone: la contrazione quindi non sorprende, tenuto conto che il 2020 è stato uno degli anni peggiori per il settore. Gli analisti di CounterPoint individuano nella pandemia il principale fattore che ha rallentato le vendite di smartphone ricondizionati.


CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE

Di admin