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Bandai Namco, Capcom, Focus Home, Koch Media, ZeniMax e Valve (la società che detiene la piattaforma Steam) sono stati multati per un totale di 7,8 milioni di euro dalla Commissione Europea per aver imposto un blocco regionale su alcuni titoli messi in vendita negli scorsi anni.

Tra il 2007 e il 2018, le sei compagnie hanno infatti adottato, su determinati prodotti, pratiche di “blocco geografico all’interno dello spazio economico europeo, impedendo di fatto l’attivazione di alcuni videogiochi per PC al di fuori una ristretta cerchia di Stati europei, come Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria, Romania, Slovacchia, Estonia, Lettonia e Lituania.

BACKGROUND E METODOLOGIA: DA DOVE È PARTITA L’INDAGINE

Il documento della Commissione ci offre anche un’interessante approfondimento sul background dei fatti che hanno portato all’indagine e sul come questa si stata portata avanti. Tutto risale al 2 febbraio del 2017, quando la Commissione ha dato il via a 3 indagini parallele volte ad accertare la violazione delle norme antitrust europee nell’ambito della vendita digitale di beni e servizi. Delle 3 citate, 2 indagini riguardano rispettivamente il mercato dell‘elettronica di consumo e delle prenotazioni degli hotel, mentre la terza è proprio quella legata al blocco geografico nella vendita dei videogiochi.


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Di admin